sabato 31 gennaio 2009

Mandrogna


La nonna mi diceva sempre di non fidarmi di quella ragazza di Alessandria.

"Non fidarti mai dei mandrogni" mi diceva sulla porta da buona langhetta.

La fidanzata poi sparì, ma non il mio amore per le belle mandrogne.

"Cicli Risotti super Lusso, Incisa" è scritto sul tagliavento in bachelite di questa bella mandrognina.

Quando vidi sotto la neve e la luce fievole di quel cortile i suoi forcellini sottosella e la curva del telaio squisitamente Maino, decisi comunque che doveva essere mia.

Solo quella R del portafanale e una forcella del commercio mi misero in guardia.

E i pedali con la sigla GMA.

Mal che vada troverò una forcella originale, mi dissi.

Magari il bandito Maino voleva mantenersi in incognito, sui pedali.

E invece no, vatti a fidare di 'sti alessandrini.

Mozzi Risotti originali, con oliatore.

Cerchi da 26 x 1/2 ballon.
Sella in vero crine di cavallo.

Guarda cosa ti combinano da un telaio maino e parafanghi con costolatura cromata!

Liscia e scorrevole come l'olio, è in attesa ora di trovare il compagno .

Chi ne sa di più?

Nell'attesa non azzardo uscite impegnative.

"Mai fidarsi...."



venerdì 9 gennaio 2009

D -Dei : il raduno!


E son qua con le lacrime agli occhi e quel magone nel cuore a pensare alle bici che potrei cedere che una vibrata del telefonino mi inchioda alla sedia.
"Si è di quella marca che mi hai detto, Umberto Dei, come nuova , mai usata, sembra appena uscita dalla vetrina.Se vieni in settimana facciamo il blocco ..."
Inutile.
Piove sempre sul bagnato, dirà qualcuno.
Io penso che queste benedette bici abbiano un'anima, a modo loro.
Che sente.
Che vuol vivere.
Che vuol star bene.
Me ne son accorto spesso nei restauri, quando le viti si svitano troppo facilmente o i movimenti prendono a rullare allegri e incuranti della ruggine.
Qualità costruttiva, fortuna, sissisisisisi, va bene.
Epperò sento che c'è qualcosa di più del raccogliere, ammucchiare, ammassare, cedere il posto nella camera da letto per le belle centenarie.
C'è una missione.
Una vocazione.
Un'anima.
Ora lei è nel salotto di casa , la polvere che la copre è appena un manto,non sfiderà le ire dell'operosa fidanzata.
cromature perfette ovunque e decals immacolate.
Una volta in più mi innamoro di questa meccanica e di questa arte che fa battere forte il cuore a più d'un appassionato.
Ammiro i filetti sui cerchi, i pattini rossi ancora nuovi col nome del buon sciùr Dei.
Il B52 mi guarda sornione e contento, col sorriso lucido della sua cromatura ancora perfetta, già lucida sulla parte ripulita.
Mi siedo in poltrona.
La guardo.
Sdegnosa, la Olympia sulla mensola in alto freme d'invidia per la bella vernice nera che brucia ancora allo sguardo.
"Sfido, potrebbe essere tua nipote, è una signorina del '56, non scordartelo!"
E ancora la guardo.
E penso che è bella.
Che fa quasi male vederla.
Che i copertoni Pirelli Stella devono ancora calcare la strada.
E allora, per finire, l'idea:organizzare un bel raduno per bici Dei appena la neve si scioglie e le strade son asciutte.
Quale modo migliore per ritrovare queste anime perse desiderose d'uso?
La data è incerta, il marchio Storico: date della buona biada alle vostre pulderine, la chiamata alle armi si appresta!