martedì 12 gennaio 2016

Ganna modello 7 sport -corsa per signora, fuoriserie e fuoritempo

Sotto una coltre di grigio intravidi qualcosa di bello.

Di raro.
Una bici da corsa, o quantomeno supersportiva.
Per donne.
Anni 40.

Una fuoriserie.
Già la conoscevo per via di un articolo sul blog del buon Paolo, qualche anno fa.
Inoltre il mio studio custodisce al suo interno la sua sorella da uomo del '37.
Insomma, le Ganna sono bici che amo ed ancor più quelle di razza corsaiola.



Quelli erano tempi!
Chi aveva soldi poteva permettersi la bici da corsa in allestimento sportivo ed anche ...la sua signora!
Caso più unico che raro!


Il catalogo del 39 la indica come Corsa , ma con cerchioni tubolari in legno , cambio Vittoria e oliatore al canotto come da tradizione corsaiola.


Quella che presento oggi, recuperata dopo un mese di sverniciatura lenta e attenta, deve essere il corrispettivo sportivo di tale gioiello.


Analizziamola bene.


telaio ultraleggero con forcellini a G tipo corsa tipici ganna.


Le geometrie sono pazzesche: interasse estremamente corto per una posizione di guida raccolta e inclinata in avanti.



Parafango anteriore in due pezzi e posteriore con galletto di svitamento rapido sottostante.




Manubrio Ambrosio lusso con leve orizzontali ( aveva 3 fori per il posizionamento a scelta delle stesse)




Nessuna manopola ma corsaiolo nastro rosso!


Freni Universal brevettati, modernissimi per quei tempi fatti di mensole e fascette!




Ruote da 28 raggiate su mozzi da corsa Ganna con posteriore giroruota :fisso e pignone a 3 velocità.( notare il forcellino con la G)




Cambio Simplex 3v con manettino in ottone I serie, il massimo del periodo!




Copertoni da 28 1/4 completano la belva assetata di strada.


Sella Aquila in crine con coprisella originale del periodo bellico.


Nessun carter!


Pedali in ferro da mezza corsa su Pedivelle Ganna

Sopravvivono ancora le decals sul canotto sterzo e sul parafango posteriore...




Leggera , snella, doveva essere la gioia della signorina che la acquistò in quel triste 1940.




Fuori tempo a causa della guerra, forse non fu mai capita a fondo: il tempo non concedeva svaghi oltre a sopravvivere.



Come lei, altre bici ultralussuose di un periodo nimitabile, (l'apice delle bici a mio avviso)


non ebbero mai la considerazione che meritavano per decenni e molte solo oggi sono apprezzate , fortunatamente!


Chissà cosa avrebbe prodotto ancora l'industria italiana in quegli anni, se il rovinoso conflitto non fosse mai scoppiato.....